Chiudiamo la partita del Terzo Valico e delle grandi opere.
Sabato 18 aprile ore 14 marcia popolare ad Arquata Scrivia
Sono molti anni che il Movimento No Tav – Terzo Valico e tutti i
movimenti di lotta territoriali denunciano il sistema delle grandi
opere. Devastazioni ambientali, rischi per la salute, sottrazione di
risorse utili alla spesa sociale e ai territori, infiltrazioni della
criminalità organizzata, sperpero di denaro pubblico, corruzione,
tangenti e finanziamento illecito ai partiti. L’inchiesta della Procura
di Firenze, che ha portato fra gli altri all’arresto di Ercole Incalza,
vero dominus delle grandi opere italiane, non fa che confermare quanto
affermiamo da anni. Una storia di gigantesche tangenti, appalti
truccati, lievitazione dei costi, mancati controlli, regali e regalini
nella migliore delle tradizioni italiane. Il Terzo Valico e tante altre
grandi opere escono a pezzi da questa vicenda. Ben 700.000 Euro di
compensi (leggasi tangenti) versati ad Alberto Donati, genero di
Incalza, da una delle società del Gruppo Gavio, parte del consorzio
Cociv costruttore del Terzo Valico. Consorzio con una lunga storia
giudiziaria alle spalle, un’inchiesta prescritta per truffa aggravata ai
danni dello Stato, il direttore del consorzio estromesso dalla
Direzione Investigativa Antimafia dopo essere stato condannato a quattro
anni e mezzo di reclusione per smaltimento illecito di rifiuti nel Tav
del Mugello e per finire la ciliegina sulla torta: l’arresto di Perotti,
direttore dei lavori del Terzo Valico e di moltissime altre grandi
opere.
Una cosa più delle altre turbava il sonno dei sostenitori dell’opera:
che le risorse del Terzo Valico potessero essere destinate agli
alluvionati della Liguria. Una telefonata vergognosa quella fra Incalza e
Lupi che ricorda da vicino le risate dei costruttori dopo il terremoto
dell’Aquila. Le dimissioni del Ministro Lupi nascondono in realtà la
volontà del Governo di andare avanti come nulla fosse successo.
Sacrificano un Ministro ma non hanno nessuna intenzione di fermare il
business delle grandi opere. Noi pensiamo invece che questo sia il tempo
di chiudere una volta per tutte la partita del Terzo Valico e delle
grandi opere inutili.
Per questa ragione facciamo appello a tutte le donne e gli uomini che
si sono battuti in questi anni contro il Terzo Valico, ai nostri
fratelli e alle nostre sorelle della Valsusa, a tutti i movimenti in
lotta contro le grandi opere e in difesa dei beni comuni, a tutti i
movimenti sociali che chiedono da anni a gran voce di destinare i soldi
delle grandi opere a favore di interventi di carattere sociale, a tutti
quelli che sono stati al nostro fianco in questa lotta.
Chiediamo a tutte e tutti di partecipare alla marcia popolare che
svolgeremo ad Arquata Scrivia (AL) sabato 18 aprile con ritrovo alle ore
14 presso la stazione FS. Una grande marcia pacifica per le vie del
paese che vogliamo veder attraversato insieme da anziani, adulti,
giovani e bambini.
Tutti insieme per chiedere lo stop immediato dei cantieri, la
cancellazione della legge obiettivo e del decreto Sblocca Italia, la
fine del sistema grandi opere, la messa in sicurezza del territorio dal
dissesto idrogeologico e il dirottamento dei fondi a favore di spese
sociali come sanità, scuola, casa e reddito.
Tutti insieme ancora una volta per ribadire la determinazione con cui
vogliamo fermare il Terzo Valico e il sistema marcio e corrotto delle
grandi opere.
Movimento No Tav – Terzo Valico
www.notavterzovalico.info
www.noterzovalico.org
Il 15 aprile tutti ad Arquata per impedire l’esproprio del Presidio NoTav
Guarda la conferenza stampa di presentazione della marcia popolare
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