SABATO 25 FEBBRAIO - Mediterraneo Antirazzista per Dax


Sabato 25 Febbraio 2017
"Mediterraneo Antirazzista per Dax"
Presso Soy Mendel
Via fratelli Zoia 181,Milano

Penultimo appuntamento del campionato antirazzista di Milano in cui le 18 squadre partecipanti disputeranno tre partite a testa corrispondenti alla dodicesima, tredicesima e quattordicesima giornata del campionato.
Questa volta si giocherà a Baggio,ad organizzare ed ospitare sarà il Soy Mendel.
L'evento sarà dedicato a Dax e sarà una delle giornate d'avvicinamento al corteo del 16 Marzo.
Calendario delle partite presente sul sito www.campionatopopolare.it

















Il pranzo sarà preparato e gestito dal collettivo del SoY Menel e dalle squadre June Time e A.C. Libertà, due squadre nate nel C.A.S. La Vincenziana d...i Magenta.

Ore 9.30 ritrovo squadre
Ore 10.30 inizio partite
Ore 13 pranzo ed intervento Associazione Dax in più lingue.
Ore 16.30 fine giornata

Il rifiuto e la lotta contro il fascismo non possono essere disgiunti da una critica complessiva alla società capitalista, della quale gli assassini fascisti sono sempre stato uno spregevole cascame. Storicamente la violenza dei gruppi fascisti, sotto qualsiasi retorica si presenti, è sempre stata al servizio della conservazione del potere del capitale contro il lavoro vivo in lotta, quella lotta che apre nuovi orizzonti e dunque nuove possibilità di liberazione e che, per sua natura, non può che essere collettiva e, in linea di principio, universalizzabile. Al contrario la pratica fascista si fonda sull'esclusione e sulla violenza discriminatrice, per questo non può che essere oppressiva, strumento della reazione e della conservazione.
Oggi, in un contesto di allarmante crisi economica e sociale, migliaia di persone iniziano a rendersi conto della rapacità del capitale e dunque della necessità di organizzarsi per tentare di riprendere in mano la propria vita e il proprio futuro.

I codardi fascisti trovano più spazi e appoggi che mai, pronti ad intervenire per dividere, colpire e terrorizzare. Lo vediamo in tutta Europa negli USA, lo abbiamo rivisto qui a Milano, anche dopo l'omicidio di Dax.

È dunque anche attraverso la violenza, il terrore e la discriminazione praticata da questi gruppi che il capitale riesce ad imporre il proprio controllo sulla società, mortificando e dividendo, indicando nei più deboli facili capri espiatori e colpendo con la violenza chi rifiuta queste logiche. In questo modo si dà forma ad una società divisa al proprio interno, fatta di soggetti docili e dunque facili da controllare, una società mortificata nel suo desiderio di riscatto e dunque pronta a subire. Per questo motivo è innanzitutto come anticapitalisti che dobbiamo affrontare il nemico fascista come un ostacolo inaccettabile nella nostra pratica di liberazione, fatta di un discorso inclusivo, di condivisione e di riappropriazione.

In quest'ottica l'esperienza (in crescita) dello sport popolare, rientra a pieno titolo e di per sé nel novero delle pratiche di liberazione e dunque, di per sé antifasciste. Crediamo che la possibilità di praticare sport al di fuori del circuito commerciale, superando la logica dell'utente di un servizio per diventare parte della soluzione collettiva di un desiderio sociale, così come il fatto di farlo in un contesto di reale scambio e partecipazione, dove a dominare è la solidarietà piuttosto che l'adesione a modelli o stereotipi, possa veicolare almeno un primo germe che il singolo può “esportare” ad altri contesti e situazioni.