Dopo i fatti della Stazione Centrale...

Milano 2017.

Elicotteri in cielo, cani al guinzaglio, poliziotti a cavallo, auto e camionette di polizia a circondare militarmente la stazione. Agenti che bloccano ogni accesso e chiedono documenti a tutti gli stranieri, o semplicemente a persone lievemente più scure della media italiana che attraversano gli spazi della stazione Centrale di Milano, per antonomasia un luogo di transizione, passaggio, collegamento tra esseri umani che si muovono, che si vogliono incontrare; di frontiere che si aprono, e non che si chiudono. Un'operazione razzista che ha l'unico intento di "fare pulizia",di rastrellare e portare via quelle persone che - a detta di qualcuno - rovinano il "decoro urbano", per dar subito credito a un decreto Minniti che nulla ha di umano e tanto ha della pulizia etnica. Il tutto in una Milano distratta, grigia, indifferente, inconsapevole e sempre più chiusa in se stessa, nonostante l'etichetta di città dell'accoglienza.

Sembra il racconto di cose lontane e passate, di periodi bui, di olio di ricino. Purtroppo invece è la realtà quotidiana di questa città e dell'aria che tira o che vorrebbero tirasse i soliti noti, che soffiano sul fuoco del razzismo e del populismo piu becero.
Centinaia di persone portate in caserma senza un'apparente motivazione, solo perché più scure di altre o vestite in maniera inappropriata secondo i canoni borghesi e del decoro che si vogliono instaurare in questa città. In gruppo o da soli, magari solo perché sdraiate in un'aiuola a tirare il fiato dopo che l'ennesima porta dell'accoglienza gli è stata sbattuta in faccia, o per svagarsi dal clima che si respira nei tanti cpt, cpr o cas della città, posti inadeguati a qualunque essere umano,veri e propri lager non certo luoghi di accoglienza. Persone che spesso sono fuggite da paesi in cui la loro vita è minacciata continuamente da miseria, guerre o dittatori, o che semplicemente cercano un posto adatto a loro nel mondo di cui siamo tutti cittadini.

Un'operazione chiaramente mediatica, organizzata al solo scopo di fomentare odio razziale e fare campagna elettorale. E' infatti alquanto singolare che l'operazione sia stata coordinata da questura e prefettura,le stesse che solo pochi giorni fa dichiaravano di non essere in grado di impedire la parata di rigurgiti fascisti al cimitero Maggiore... quando si dice girare la testa dall'altra parte. O come al solito è più facile prendersela con i più deboli?
Desta più di un sospetto il fatto che questo rastrellamento sia avvenuto senza il minimo preavviso all'amministrazione comunale, che pareva caduta dal pero dicendo di essere stata avvertita solo pochi minuti prima dell'operazione. E' abbastanza chiaro invece che qualcuno già sapeva.
Non è un caso infatti che pochi minuti dopo l'inizio della triste operazione si presenti nel piazzale della stazione con un tempismo da palinsesto televisivo il razzista Salvini e con il suo seguito di una decina di ignoranti leghisti che danno vita a una diretta facebook, che sapeva di spot elettorale preconfezionato.
Respingiamo con tutta la nostra forza il messaggio che si vuole far passare, migrante uguale illegale, uguale degrado, persona scomoda da nascondere agli occhi della città' vetrina. Un messaggio insensibile ai problemi e ai diritti di tutte quelle persone che credono in un mondo senza barriere o confini, un mondo dove chiunque possa avere il sacrosanto diritto spostarsi liberamente.
Noi stiamo con i migranti e le migranti di tutto il mondo, noi stiamo con chi degnamente rivendica i propri diritti di essere umano. Stiamo dalla parte giusta e lo sappiamo, perchè ce lo dicono gli sguardi e i rapporti umani che si sono costruiti con queste persone in questi anni.
Sempre dalla parte di chi fugge per creare un mondo migliore e più degno per tutti/e.

NESSUNA PERSONA E' ILLEGALE.