E
sono tre.
Soy
Mendel è sotto sgombero. Per la terza volta in quasi tre anni.
Siamo
stati avvisati che il campo sportivo, occupato nove mesi fa, sarà
assegnato da settembre temporaneamente, con un anno di gestione, ad
una società calcistica, che ha ora sede nel campo adiacente al Soy
Mendel. Questo il motivo per cui a breve avverrà il nostro sgombero:
permettere l'inizio dei lavori di sistemazione dell’area.
Solamente
dopo l’occupazione da parte del collettivo Soy Mendel
l'amministrazione comunale, il municipio di zona 7 e chi dovrebbe
vigilare si accorgono dell'esistenza di questo luogo: esattamente
come per le precedenti occupazioni!
Hanno
preferito buttarci fuori in prima battuta da via Cancano poi lasciata
marcire e ora diventata una discarica a cielo aperto. Post sgombero
del Mendel la riqualificazione di via Cancano è addirittura stata
inserita nel programma elettorale dell’attuale presidente di zona
7, il che è comico dato che il collettivo Soy Mendel aveva fatto
rivivere quel luogo dando un'immagine di vivibilità e socialità
all'interno del quartiere.
In
seconda battuta da via Don Gervasini, vetrine di uno stabile Aler,
abbandonato ed inutilizzato per decenni. Dopo lo sgombero Soy Mendel
ha lanciato un'assemblea pubblica ai cittadini attivando cosi un
percorso di partecipazione attiva e coesione sociale. Si è qui
istituito il gruppo RETE 7 che cerca di lavorare assieme da allora.
L’amministrazione è qui stata costretta ad aprire un bando per
restituire alla cittadinanza quel luogo. Oggi vi ha sede "Casa
Gabbiano 2” ancora in fase di costruzione che eroga servizi
residenziali per persone con disabilità: noi ne siamo felicissimi,
in un modo o nell’altro quel luogo non è rimasto abbandonato.
Nei
giorni in cui entrammo in questo campo comunale, furono varie ed
immediate, le voci istituzionali dei vari assessori di zona che
vennero a redarguirci e a raccontarci il loro disappunto perché con
la nostra occupazione intralciavamo faraonici progetti sociali o
sportivi previsti e già dati come ufficiali. A loro, e
pubblicamente, abbiamo sempre ribadito che davanti ad un progetto
sociale ed “intelligente”, che restituisca lo spazio a chi abita
il quartiere saremmo andati via con le nostre gambe e, anzi, avremmo
anche aiutato nell’attuazione dell’eventuale progetto. Assegnare
la struttura ad una società sportiva in cui famiglie a basso reddito
e a rischio marginalità sicuramente non avranno la capacità
economica per iscrivere i propri figli, o che pretende un costo di
affitto del campo per usufruirne anche in maniera temporanea
certamente non lo riteniamo un progetto che vada incontro alle vere
esigenze del quartiere. La possibilità di praticare sport in
strutture attrezzate deve essere garantito a tutti, e purtroppo a
Baggio questo non avviene.
Dalla
nostra nascita c’è chi dall'alto della propria carica
istituzionale ci fa guerra e ci accusa da sempre perché sfidiamo il
suo privatissimo concetto di legalità', addirittura usando Soy
Mendel come scusa per far fuori altre associazioni non troppo
gradite, probabilmente perché rivendicano da sempre il loro
antirazzismo con un presidio permanente sul quartiere. Purtroppo per
questi personaggi noi sappiamo chi siamo e per questo ribadiamo a
gran voce che non accettiamo lezioni di legalità da nessuno, tanto
meno da chi non perde occasione di mostrarsi a eventi o feste
sportive organizzate da fascisti e nazisti con tanto di foto
celebrative, come il nostro tanto amato presidente di zona.
Inutile
dire che rivendichiamo appieno tutto ciò che come Mendel abbiamo
fatto in questi anni, compresa questa ultima occupazione che è
comunque servita a far riattivare questo luogo altrimenti
dimenticato. Da qui in questi nove mesi sono passate tante persone e
con loro tante storie, abbiamo sistemato e ridato vita a questo posto
organizzando vari eventi, serate musicali, presentazioni di libri e
documentari, un cineforum partecipato che 2 volte al mese regala
proiezioni di film al quartiere gratuiti, innumerevoli eventi
sportivi, tornei di calcio, pallavolo e rugby. In questo campo
liberato e riaperto al quartiere ci sono squadre di ragazzi migranti
che settimanalmente si allenano e giocano insieme a squadre di altre
zone creando socialità e inclusione. E' nato un meraviglioso e
partecipatissimo progetto orti, con l'assegnazione di appezzamenti
gratuiti di terreno a chiunque avesse voglia e passione ma non un
posto dove poterlo fare in questa città cementificata. Abbiamo
sistemato il canestro da basket vicino al nostro spazio e veder
ritornare a giocare i ragazzini tutti i pomeriggi è una gioia
immensa. Tutte queste attività sono state completamente autogestite
e autofinanziate. E con queste persone come con tante altre che qui
ci hanno conosciuto si è formato un legame e un’amicizia che siamo
sicuri continuerà in futuro.. Questo è il nostro stile.
Continueremo
a promuovere tutto questo e non ci fermeremo davanti a quest'ennesimo
attacco. Ci troveranno qua perché questo per noi significa vivere il
quartiere, significa essere cittadini attivi che si occupano in prima
persona delle problematiche del quartiere. Senza troppe chiacchiere,
significa trasformare un luogo abbandonato in un luogo vivo,
partecipato, pieno di cultura, sport, inclusione e socialità, un
luogo libero dove tutti possano sentirsi partecipi.
Sappiamo
bene che ad alcune persone tutto questo non piace e che ingenuamente
qualcuno crede che reprimendoci o sgomberandoci spariremo prima o
poi, o ci stancheremo e gliela daremo vinta, sicuramente questi
personaggi non ci conoscono molto bene, oppure hanno la memoria corta
e non ricordano che noi eravamo qui prima di loro e saremo qui
sempre.
Perché
è vivendo il quartiere che si crea aggregazione e comunità, non
speculandoci sopra. Continueremo a portare avanti a testa alta le
nostre pratiche come abbiamo sempre fatto, qui, come in qualsiasi
altro luogo dove decideremo di essere. Questo è il quartiere di
tutti e qui ci troverete sempre!
Di
Baggio siamo e a Baggio restiamo!!